Lo studio della Dottoressa Procopio è situato
a Roma in Via delle Fornaci n. 35.
Albo Nazionale degli Psicologi
La dottoressa Procopio è iscritta all'Albo Nazionale degli Psicologi al Numero 13636.
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Dr.ssa Laura Procopio
La dipendenza affettiva, a differenza delle altre forme di dipendenza, si sviluppa nei confronti di una persona e ciò la rende più difficile da riconoscere e da contrastare.
Nella dipendenza affettiva la persona si dedica completamente all’altro, al fine di perseguire esclusivamente il suo benessere e non il proprio, come, invece, dovrebbe essere in una relazione "sana".
L’amore parassitario, ossessivo ed inibito, la stagnazione della relazione, l’evitamento dei cambiamenti, i bisogni ossessivi di sicurezza e le aspettative non realistiche caratterizzano la dipendenza affettiva. Possiamo definire la love addiction come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione di coppia, in cui uno dei due riveste il ruolo di donatore d’amore a senso unico, e vede nel legame con l’altro, spesso problematico o sfuggente, l'unica ragione della propria esistenza.
In generale, la dipendenza dall’altro è una condizione naturale degli animali e ancor più dell’uomo, nei primi anni di vita, quando lo sviluppo cognitivo-emotivo e la formazione dell’identità non sono ancora completati, e quando la relazione con le figure adulte è lo strumento privilegiato di conoscenza di Sé e del mondo. La love addiction può affondare le sue radici proprio nel rapporto con i genitori durante l’infanzia ed ai vuoti affettivi vissuti in tale periodo. Infatti, i soggetti adulti con dipendenza affettiva potrebbero essere stati dei bambini che hanno ricevuto dai loro genitori dei continui messaggi di non essere degni né di amore né di attenzioni. Sono dovuti, quindi, crescere troppo in fretta e hanno dovuto prendersi cura dei propri genitori, imparando così che l’unico modo per ottenere amore è quello di sacrificarsi per l’altro. Quindi, chi soffre di dipendenza affettiva potrebbe tentare di colmare una carenza affettiva, compensandola con gli atteggiamenti iperprotettivi e controllanti nei confronti del partner.
Molte delle donne che presentano una dipendenza affettiva hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi durante l’infanzia che non sono riuscite ad elaborare. Si sono, quindi, costruiti un'immagine di Sé come di una persona inadeguata, indegna di essere amata, per cui la propria autostima dipende dalla capacità di “donarsi all’altro”, arrivando persino a tollerarne tradimenti e violenze.
La persona dipendente ricerca inconsciamente un partner che possiede tutte quelle caratteristiche che la porteranno a soffrire, anche quando il rapporto finisce (normalmente il dipendente viene lasciato), troverà una nuova relazione in cui metterà in atto le stesse dinamiche di coppia. La scarsa autostima all’origine della dipendenza affettiva fa sì che la persona si comporti nei modi più disparati pur di venire incontro ai bisogni del compagno/a (rivestendo i ruoli di confidente, mamma, o di infermiere in base alle necessità). Si mette in atto una coazione a ripetere, vale a dire quel processo che conduce il soggetto a riproporre automaticamente dinamiche, comportamenti e situazioni negative del proprio passato, in maniera del tutto inconsapevole.
Roma, gennaio 2012