Lo studio della Dottoressa Procopio è situato
a Roma in Via delle Fornaci n. 35.
Albo Nazionale degli Psicologi
La dottoressa Procopio è iscritta all'Albo Nazionale degli Psicologi al Numero 13636.
Ulteriori Informazioni
Dr.ssa Laura Procopio
La dipendenza da shopping descrive un quadro psicopatologico caratterizzato da preoccupazioni, impulsi intrusivi e ricorrenti rivolti alla ricerca e all’acquisto eccessivo di beni, spesso superflui o di valore superiore alla propria disponibilità economica.
Si riferisce al bisogno coatto di acquistare oggetti con la finalità di scaricare una tensione interna dolorosa (depressione, ansia, noia, autosvalutazione, ecc.). Il sollievo che ne deriva è, però, transitorio e il senso di vuoto ricompare, in quanto l’atto dell’acquisto provoca un senso di “riempimento” ed un’intensa eccitazione che ha un’efficacia solo fittizia e momentanea. Di conseguenza, la spinta compulsiva si fa nuovamente forte ed il soggetto torna ad agire il comportamento (l’acquisto), senza riuscire a controllarsi. L’azione viene vissuta come liberatoria, ma subito dopo compare un doloroso senso di colpa per la perdita della propria capacità di controllo.
Tra le caratteristiche di personalità dei soggetti che manifestano shopping compulsivo è possibile rilevare la presenza di un basso livello di autostima, un profondo senso di inadeguatezza e forti difficoltà nel tollerare le frustrazioni.
I criteri diagnostici secondo McElroy (1991,1994) sono i seguenti:
L’80% dei soggetti sono donne, la fascia d’età è 25-40 anni, di media estrazione sociale ed economica, con un'istruzione superiore e con legami sentimentali compromessi.
Secondo Sorrentino, membro dell’Accademia Americana di Neurologia, i compulsive buyers possono essere divisi nelle seguenti categorie: i collezionisti che si dedicano all’acquisto di alcuni oggetti specifici; gli onnivori che comprano di tutto, senza distinzione; i maniaci dell’affare che amano acquistare qualsiasi oggetto, ma deve avere un prezzo vantaggioso; i compratori virtuali che fanno acquisti su internet.
Roma, gennaio 2012
Dr.ssa Laura Procopio
L’”exercise addiction” (“dipendenza da sport”) può essere definita come una dipendenza psicologica e/o fisiologica da un programma di esercizio fisico. Si caratterizza per la comparsa di sintomi d’astinenza dopo 24-36 ore di mancata pratica dell’attività sportiva (Cleere, 2005).
Si verifica con l’eccesso quantitativo di allenamento (sovrallenamento) che non consente all’organismo di recuperare energie e di smaltire lo sforzo, fino a provocare dei problemi di salute fisica e squilibri dell’umore.
I soggetti che manifestano la dipendenza da sport possono presentare anche un disturbo alimentare (bulimia, anoressia o comportamenti di controllo alimentare come la dieta ipocalorica oppure assunzione di integratori). Nelle donne è spesso collegata al tentativo di controllare il peso corporeo, negli uomini, invece, c’è il tentativo di sviluppare la massa muscolare (bigoressia o complesso di Adone). Entrambi, comunque, attraverso il controllo ossessivo del corpo cercano di recuperare un’identità che hanno smarrito.
La grande capacità dello sport è quella di attivare la disponibilità della “dopamina” e delle “beta-endorfine”, sostanze chimiche endogene del cervello dall’effetto simile agli oppioidi come eroina e morfina.
Le conseguenze della dipendenza da sport sono:
Cascua nel 2004 l’ha annoverata tra i sintomi della sindrome da sovrallenamento (Over Training Syndrome).
E’ possibile distinguere tre tipologie di persone che manifestano l’addiction:
Roma, gennaio 2012