Lo studio della Dottoressa Procopio è situato
a Roma in Via delle Fornaci n. 35.
Albo Nazionale degli Psicologi
La dottoressa Procopio è iscritta all'Albo Nazionale degli Psicologi al Numero 13636.
Ulteriori Informazioni
L'ottimista prende in considerazione solo gli aspetti positivi della vita. Nelle diverse situazione che deve affrontare tende a rilevare solo gli elementi favorevoli, perdendo il proprio senso critico, sottovalutando i propri limiti, gli ostacoli ed i rischi presenti, fino ad arrivare, in acune situazioni, ad incolpare gli altri dei propri insuccessi.
Il pessimista, al contrario, avendo aspettative negative verso se stesso e verso gli altri, arriva ad avere paura che tutto andrà male, fino ad averne la certezza. Anche in questo caso si perde di vista la realtà, sottovalutando le proprie capacità e sopravvalutando i propri limiti. Alla base di tale atteggiamento può, spesso, riscontrarsi la presenza di insicurezza e di bassa autostima nel soggetto. Tale persona blocca le azioni e lo sviluppo delle proprie potenzialità, non riesce a compiere delle scelte in quanto sarà condizionata dalla propria paura di sbagliare.
Invece, l'ottimista si trova nella situazione opposta, in quanto affonterà delle situazioni al di sopra delle proprie capacità, senza prendere in considerazione i pericoli ed i rischi connessi.
Quindi, sia nell'ottimismo che nel pessimismo si perde la propria capacità di auto-osservazione, in quanto manca l'esame obiettivo di ciò che accade.
Il giusto atteggiamento verso la vita potrebbe essere, quindi, quello di un sano realismo, va a dire la capacità di riuscire a riconoscere e ad osservare ciò che succede realmente intorno a noi, distinguendo e valutando tutto ciò che proviene dal nostro mondo interno da tutto ciò che proviene dal mondo esterno.
Il realismo potrebbe essere considerato come un atteggiamento psicologico che nasce dalla consapevolezza delle proprie potenzialità e capacità di affrontare le difficoltà che si presentano durante il corso della vita, cercando di farvi fronte, pensando alle possibili soluzioni dei problemi che si devono fronteggiare.
Essere realisti, inoltre, consente di apprezzarci per quello che si è.
Quando, invece, non riusciamo ad apprezzarci siamo in presenza di una bassa autostima che può spingere la persona a cercare l'approvazione degli altri, quando, al contrario, il primo a non apprezzarsi è il soggetto stesso. Quindi, anche se è importante avere una sana competizione con se stessi, cercando di migliorarsi, occorre, allo stesso tempo, accorgersi dei risultati raggiunti.
Essere realisti non vuol dire essere sempre soddisfatti o non soffrire, ma significa avere la speranza di poter fare qualcosa per cambiare la situazione con la consapevolezza che è possibile sbagliare.
Roma, maggio 2012 Dr.ssa Laura Procopio