Un aspetto determinante per l'acquisizione di un'identità coesa e stabile è costituito dal rapporto con le prime figure di riferimento, dall'aver avuto "un ambiente sufficientemente buono", che abbia permesso al bambino di sperimentare solo le frustrazioni che era in grado di affrontare, che gli hanno permesso di crescere e di acquisire sicurezza, in cui si è sentito amato, accettato e rispettato.

Sarebbe auspicabile uno stile educativo da parte dei genitori di tipo autorevole caratterizzato, appunto, da uno stile flessibile di educazione in cui, in modo affettuoso, il padre e la madre sappiano fornire una guida ai propri figli. Questo stile educativo facilita l'acquisizione da parte dell'individuo di una sana autostima e di un adeguato sviluppo della propria identità e personalità, proprio in quanto il soggetto si sente amato e considerato. Tutto ciò facilita la capacità dell'individuo di sperimentarsi, di mettersi in gioco assumendo ruoli diversi ed identificandosi con altre persone. In questo modo si acquisisce una propria individualità, si sviluppano le proprie potenzialità e si compiono le scelte in base ai propri valori personali.

Questo processo è espresso perfettamento nel concetto di "individuazione" di Jung, attraverso il quale l'individuo diventa pienamente se stesso, raggiungendo un'identità stabile mediante la piena conoscenza di se stesso, anche delle sue parti oscure ed inconsce.

Jung intende per "individuazione" il processo di differenziazione che ha come meta lo sviluppo della personalità individuale. Rappresenta lo sviluppo delle particolarità dell'individuo attraverso un cammino che porta alla realizzazione di Sè mediante un processo di decondizionamento da tutto ciò che ci rende ben adattati ed integrati. Quindi, l'individuazione è un lavoro psicoogico di recupero e di sviluppo della propria individualità.

In tutte le situazioni in cui un individuo non sviluppa un'identità integra e stabile, la persona tende a vivere con molte sofferenze e difficoltà in quanto tende a far dipendere la propria vita dal giudizio degli altri.

Roma, marzo 2012                                                                                                                              Dr.ssa Laura Procopio